CONSUMATORI USATI COME DISCARICA DI CAVALLI DA CORSA DA ELIMINARE?
Raffaele Brogna
RISCHIO CONSUMATORI USATI COME DISCARICA CON CARNE DI CAVALLO NON DESTINATA AL CIRCUITO ALIMENTARE. BENE I CONTROLLI ANCHE IN ITALIA. POSSIBILE TRUFFA ANCHE A DANNO DI AZIENDE ITALIANE.
Ritirate a Brescia lasagne con carne equina. Negativi invece i test sui campioni Nestlè Riscontrato un caso di positività in confezioni prodotte da un’azienda bolognese. Risultati negativi per i campioni della Nestlè raccolti in provincia di Torino. Il ministero della Salute ne ha disposto il dissequestro. Intanto in Francia il ministero dell’Agricoltura dà l’allarme per alcune carcasse contaminate provenienti dalla Gran Bretagna
Se si dovesse accertare in Italia e all’estero che la carne di cavallo omessa dagli ingredienti riportati in etichetta non fosse destinata al circuito alimentare possiamo dire a tutti gli effetti che le persone, i cittadini, i consumatori sono stati usati come discariche abusive.” Così come fanno le associazioni criminali mafiose che propongono prezzi stracciati agli imprenditori per smaltire rifiuti in maniera illecita, rifiuti che sotterrati vanno poi ad inquinare falde acquifere e alimenti, in questo caso cavalli da corsa a fine carriera troppo costosi da mantenere e pieni di farmaci pericolosi per l’uomo, potrebbero essere stati macellati illecitamente dando la carne in pasto ai poveri consumatori ignari. La carne di questi cavalli proprio per il trattamento farmacologico non dovrebbe essere immessa nel mercato alimentare, i cavalli dovrebbero essere mantenuti in vita e alla morte naturale inceneriti. Ma mantenerli in vita e incenerirli per qualcuno è evidentemente un costo di gestione troppo alto che potrebbe essere stato aggirato se qualche associazione criminale con complicità internazionali dovesse aver proposto “tariffe agevolate” per lo smaltimento illecito del cavalli finiti sulle nostre tavole. Una truffa che a partire da etichette con informazioni errate si configura a danno sia dei consumatori ma anche di aziende italiane truffate a loro volta da fornitori complici di interessi criminali. Ci vuole maggiore tracciabilità tutte le informazioni sulla provenienza della carne devono essere pubbliche e riportate in etichetta non solo per le cerni da banco ma anche per i prodotti elaborati come lasagne, tortellini, carne confezionata, informazioni ad oggi note solo agli addetti ai lavori”