Io leggo l'etichetta

Quanto arsenico c’è nell’acqua che bevi?

Risale al 2010 un articolo de Le Scienze sull’arsenico contenuto nelle acque minerali e nelle acque potabili e al problema delle deroghe che hanno consentito in Italia di superare per alcuni periodi la soglia massima imposta dall’UE (leggi sotto): l’arsenico rilevato nelle acque potabili di alcune città come Viterbo nel Lazio è ancora oltre la soglia consentita (10 microgrammi per litro)! Il modo più efficace per abbassare i livelli di arsenico nelle acque esiste ma richiede investimenti: si chiama dearsenificatore.  Un tema quello dell’arsenico nelle acque potabili dopo anni ancora attuale che preoccupa diversi consumatori anche per una non completa trasparenza sull’argomento: l’etichetta delle acque minerali ad esempio non riportano da nessuna parte il valore di arsenico contenuto nell’acqua, anche se i valori rilevati sono sotto la soglia dei 10 microgrammi per litro e quindi a norma di legge. Forse però sarebbe utile farlo visto che consumatori come Giovanna ci scrivono preoccupati: “Bevo acqua S.Anna (Fonte Vinadio) perché la considero la migliore, perché ha il residuo più basso degli altri (l’unica secondo me), sodio, nitrati idem e quant’altro. Ma poi ho scoperto che è quella che ha più arsenico e questo mi ha disorientata. Come è possibile?”

Diciamo prima di tutto che l’arsenico è un elemento da sempre presente nell’acqua, ma vi sono dei livelli di sicurezza stabiliti dall’UE entro cui l’arsenico contenuto non è considerabile pericoloso per la salute. L’acqua in questione ha un valore  di arsenico rilevato pari a 5.220 microgrammi per litro e quindi rientra nei limiti stabiliti dall’UE (10 microgrammi per litro).

Cosa provoca l’arsenico oltre certi livelli di assunzione? 

Elevati livelli di assunzione di arsenico provocano cancro, lesioni cutanee, malattie cardiovascolari, effetti sullo sviluppo, danni al sistema nervoso e diabete. Sono queste alcune delle conseguenze derivate da un’esposizione prolungata nel tempo all’arsenico contenuto nell’acqua potabile e nel cibo, come ha rilevato l’Organizzazione mondiale della sanita’. L’arsenico e’ un elemento chimico presente nell’ambiente in varie forme organiche e inorganiche, di origine sia naturale (suolo e sottosuolo ne sono ricchi sia in Italia sia in Europa) sia derivata dall’azione dell’uomo. Le forme inorganiche dell’arsenico sono assai piu’ tossiche di quelle organiche. La principale minaccia per la salute pubblica deriva dalle falde acquifere contaminate. Quindi bere acqua, mangiare cibo preparato e coltivazioni irrigate con acqua ricca di arsenico puo’ causare un avvelenamento cronico, le cui manifestazioni piu’ tipiche sono le lesioni cutanee e il cancro della pelle. I sintomi immediati di un avvelenamento acuto sono vomito, dolore addominale e diarrea, seguiti da torpore, formicolii, crampi e morte nei casi piu’ estremi. Gli effetti invece di una esposizione prolungata nel tempo di almeno 5 anni, attraverso l’acqua potabile e il cibo, avverte l’Oms, iniziano dalla pelle, con cambiamenti nella pigmentazione, lesioni cutanee sulle palme delle mani e le piante dei piedi e possono essere precursori di un cancro alla pelle. L’arsenico in forma inorganica e’ naturalmente presente in alti livelli nelle falde di diversi paesi, tra cui Argentina, Bangladesh, Cile, Cina, India, Messico e Usa. L’arsenico e’ anche usato nel settore industriale come agente legante, nella produzione di vetro, tessuti, carta e munizioni, nonche’ in pesticidi, additivi alimentari e farmaceutici. Proprio la valutazione degli effetti tossici dell’arsenico, sottolinea l’Istituto superiore di sanita’, ha portato l’Authority europea per la sicurezza alimentare (Efsa, 2009) e la Commissione congiunta Fao/Oms sugli additivi alimentari (Jecfa, 2010) ad abbassare le dosi di riferimento per la protezione della salute per l’arsenico inorganico.

Perché troviamo arsenico nell’acqua potabile e minerale?

Come tutti gli elementi presenti nei minerali e nelle rocce delle nostre montagne, anche l’arsenico viene sciolto dall’acqua piovana che percola nel terreno e raggiunge la falda. Nella maggior parte dei casi la quantità sciolta nell’acqua è così bassa da non essere rilevabile nemmeno dalle più moderne analisi. L’arsenico viene introdotto con l’acqua nella catena alimentare che così raggiunge molti organismi.

Ma quanto arsenico può contenere l’acqua potabile per legge?

Con studi scientifici si è potuto stabilire quale quantità di arsenico risulti nociva o tossica per l’uomo e per gli animali. L’assunzione di arsenico avviene tramite il cibo e l’acqua potabile ma anche attraverso l’aria negli stabilimenti industriali che lavorano con prodotti a base di arsenico. L’organizzazione mondiale per la sanità ha proposto di limitare il più possibile l’assunzione di arsenico da parte dell’uomo. Dato che l’acqua potabile viene consumata quotidianamente ed è l’unico alimento che può essere controllato con sicurezza, l’Unione Europea ha deciso di abbassare la concentrazione massima ammissibile di arsenico nell’acqua potabile a 10 microgrammi al litro (µg/l). Questo significa che un uomo assume con l’acqua potabile (2 litri al giorno) in tutta la sua vita (circa 70 anni) non più di 0,5 grammi di arsenico. Con questa direttiva la salute umana viene tutelata ancora di più dai possibili danni di un’assunzione troppo alta di arsenico. (fonte Sito Provincia Autonoma di Bolzano)

Tra i 0-10 µg/l microgramm/litro di arsenico: L’acqua può essere usata senza alcuna limitazione per il consumo umano (inclusi il bere e il cucinare), per l’igiene della persona, degli indumenti e degli ambienti.

Tra gli 11-20 µg/l microgrammi/litro: L’acqua non è utilizzabile per bambini di età inferiore a 3 anni e per donne in gravidanza né come bevanda, né per cucinare, né per reidratare cibi liofilizzati.

Tra i 20-50 µg/l microgrammi/litro: É sconsigliato bere quotidianamente e utilizzare l’acqua per preparare brodi, minestre, minestroni, salamoie, per la cottura della pasta, lessatura delle verdure e per tutte le preparazioni dove l’acqua sia un elemento significativo.

Detto ciò sarebbe molto utile per i consumatori, conoscere i quantitativi di arsenico contenuti nelle acque minerali riportando questo valore (ad oggi praticamente assente) sull’etichetta, proprio per maggiore trasparenza e correttezza verso il consumatore. Perché dovere indicare in etichetta la presenza di arsenico, cadmio, mercurio piombo solo oltre certi valori e non rendere invece sempre obbligatorio riportarli anche se nei limiti di legge?  La stessa cosa dovrebbe avvenire con le acque pubbliche degli acquedotti comunali, le cui analisi inclusive dei valori di arsenico dovrebbero essere facilmente raggiungibili da tutti i siti dei gestori. Anche perché con una delibera del 28 Dicembre del 2012 dell’Autorità dell’Energia si dava tempo fino al 30 Giugno 2013 affinché i gestori delle acque pubbliche rendessero disponibili sul proprio sito internet una modalità di ricerca delle informazioni relative alla qualità dell’acqua distribuita per almeno i seguenti parametri: PH, residuo secco a 180°, durezza, conducibilità, calcio, magnesio, ammonio, cloruri, solfati, potassio, sodio, arsenico, bicarbonato, cloro residuo, fluoruri, nitrati, nitriti, manganese. Provate a vedere se i siti internet dei vostri gestori si sono adeguati riportando i quantitativi di arsenico…Sull’acqua bisogna esigere trasparenza che sia acqua minerale commercializzata da un’azienda o che sia acqua del nostro acquedotto comunale.

Intanto riportiamo in base alle rilevazioni segnalate da “Le Scienze” nel 2010 i valori di arsenico contenuto nelle Principali Acque Minerali. Lo studio pubblicato come dicevamo in apertura su Le Scienze è stato realizzato nell’ambito del progetto Atlante Europeo dell’EuroGeoSurveys Geochemistry Expert Group. Gli autori sono: Benedetto De Vivo, Annamaria Lima, Stefano Albanese e Lucia Giaccio del Dipartimento di scienze della Terra dell’Università «Federico II» di Napoli. Manfred Birke del Bundesanstalt für Geowissenschaften und Rohstoffe di Berlino. Domenico Cicchella del Dipartimento di studi geologici e ambientali dell’Università del Sannio, a Benevento. Enrico Dinelli del Dipartimento di scienze della Terra e geologico-ambientali, dell’Università di Bologna. Paolo Valera del Dipartimento di geoingegneria e tecnologie ambientali dell’Università di Cagliari.

*Tabella semplificata con i soli valori di arsenico eleborata da Klikkapromo a partire da questo file che elenca i risultati delle analisi dell’EuroGeoSurveys Geochemistry Expert Group e che riporta anche le concentrazione di Cromo, Alluminio, Ammonio, Antimonio, Arsenico, Bario, Berillio, Boro, Cadmio, Cloruri, Cromo, Ferro, Fluoruri, Fosforo, Piombo, Manganese, Mercurio, Molibdeno, Nickel, Nitrati, Rame, Selenio, Sodio, Solfati, Tallio, Uranio, Vanadio, Zinco.

Denominazione Acqua Minerale/Fonte Valore (microgrammi per litro)
Acqua Gaudianello 0.619
Acqua Santa Croce 0.124
Acqua Leggera 4.650
Acqua Lilia 1.900
Acqua Sveva 2.740
Acqua Ferrarelle 6.810
 Acqua Lete 0.759
 Acqua Lieta (Conad) 0.238
 Acqua Galvanina 0.162
 Acqua Monte Cimone (Coop) 0.098
 Acqua di Nepi 5.710
 Acqua Claudia 0.059
 Acqua Egeria 8.910
 Acqua Fiuggi 1.850
Acqua Boario 0.056
 Acqua Coop (Sorgente Grigna) 0.390
Acqua Frisia 5.640
Acqua Levissima 6.200
Acqua Maniva 0.675
Acqua Norda (Sorgente Daggio) 3.730
Acqua Norda (Nuova Acqua Chiara) 0.161
Acqua San Pellegrino 1.380
Acqua Sant’Antonio 0.475
Acqua Vitasnella 0.117
Acqua Gaia 0.248
Acqua Nerea 0.102
Acque Alpi Cozie 1.040
Acqua Alte Vette (Iper) 0.407
Acqua Crodo Liesel 0.088
Acqua Cime Bianche 0.798
Acqua Lauretana 0.019
 Acqua San Bernardo 0.489
 Acqua Sant’Anna 1.310
Acqua Sant’Anna (Fonte Vinadio) 5.220
Acqua Candida 5.410
Acqua Funte Fria 5.690
Acqua Isola Antica 7.440
Acqua Pejo 0.091
Acqua Fonteviva 0.153
Acqua Panna 0.355
Acqua Uliveto 0.088
Acqua Fabia 0.404
Acqua Rocchetta 0.198
Acqua Sangemini 0.204
Acqua Viva 0.109
Acqua Dolomiti (Esselunga) 0.533
Acqua Guizza 0.428
Acqua Recoaro 0.054
Acqua San Benedetto 0.468
Acqua Vera 1.410

 

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