Non è una novità che gli italiani abbiano meno soldi da spendere a causa della disoccupazione, dei pagamenti in ritardo, della paura comprensibile di finire quei pochi risparmi che sono sul conto corrente, sempre che ve ne siano ancora. E tutto ciò si traduce in minori consumi, anche sugli alimentari. Ma ciò che fa riflettere di più è che il confronto negativo con le serie storiche è drammatico perché si relaziona ai periodi peggiori dell’andamento dell’economia italiana. Il crollo delle vendite al dettaglio nel 2013 ha segnato il record negativo dal 1990. L’Istat segnala un calo del 2,1% rispetto all’anno precedente e spiega che si tratta del calo annuo più forte dall’inizio delle serie storiche comparabili, ovvero almeno dal 1990. E stavolta a scendere sono anche gli alimentari (-1,1%), che subiscono così il ribasso annuo più forte dal 2009, ovvero da quattro anni.
Nel confronto con il mese di dicembre 2012 (Prospetto 1) si registra una diminuzione del 2,7% per le vendite delle imprese della grande distribuzione e del 2,4% per quelle delle imprese operanti su piccole superfici. Nella grande distribuzione le vendite diminuiscono, in termini tendenziali, dell’1,9% per i prodotti alimentari e del 3,4% per quelli non alimentari.
Nelle imprese operanti su piccole superfici le vendite segnano un calo del 3,0% per i prodotti alimentari e del 2,4% per quelli non alimentari. Con riferimento alla tipologia di esercizio della grande distribuzione (Prospetto 2), a dicembre 2013 si rilevano variazioni tendenziali negative del 2,6% per gli esercizi non specializzati e del 2,4% per quelli specializzati. Tra i primi, diminuiscono del 2,6% le vendite degli esercizi a prevalenza alimentare e del 3,0% quelle degli esercizi a prevalenza non alimentare. Più in dettaglio, per gli esercizi non specializzati a prevalenza alimentare si registra un aumento per i discount (+0,7%), mentre diminuiscono gli ipermercati (-3,3%) e i supermercati (-3,0%).
Per quanto riguarda il valore delle vendite di prodotti non alimentari (Prospetto 4), a dicembre 2013 si registrano variazioni tendenziali negative in tutti i gruppi di prodotti. Le flessioni di maggiore entità riguardano i gruppi Calzature, articoli in cuoio e da viaggio (-5,0%) e Giochi, giocattoli, sport e campeggio (-4,7%); le diminuzioni più contenute riguardano, invece, i gruppi Prodotti di profumeria, cura della persona (-0,9%) e Mobili, articoli tessili, arredamento) (-1,7%)
Fonte (Istat: http://www.istat.it/it/archivio/113440)