Io leggo l'etichetta

Pasta, ecco i marchi famosi che producono per i supermercati, tra loro marchi come Garofalo, Rummo, Liguori e Maffei

Parliamo di pasta, l’alimento preferito dagli italiani principe di migliaia di ricette che caratterizzano la nostra cucina. Ne possiamo trovare in commercio tantissime tipologie e formati con prezzi che variano molto da pochi centesimi a diversi € al Kg. Ma se leggiamo l’etichetta possiamo scoprire come i prodotti della GDO hanno spesso produttori famosi che producono per loro ottima pasta, spesso la stessa del prodotto marchiato, ma ad un costo solitamente inferiore. Ricordiamo che per vedere se due prodotti possono essere uguali bisogna confrontare: stabilimento di produzione, ingredienti e tabelle nutrizionali. Vediamo chi produce la pasta per i principali marchi dell Grande Distribuzione:

PASTA COOP ( guarda anche chi produce tutti gli alti prodotti nella Wikipedia e aggiornala con le tue scoperte)

PASTA CONAD ( guarda anche chi produce tutti gli alti prodotti nella Wikipedia e aggiornala con le tue scoperte)

PASTA EUROSPIN  ( guarda anche chi produce tutti gli alti prodotti nella Wikipedia e aggiornala con le tue scoperte)

PASTA LIDL ( guarda anche chi produce tutti gli alti prodotti nella Wikipedia e aggiornala con le tue scoperte)

CARREFOUR ( guarda anche chi produce tutti gli alti prodotti nella Wikipedia e aggiornala con le tue scoperte)

ESSELUNGA ( guarda anche chi produce tutti gli alti prodotti nella Wikipedia e aggiornala con le tue scoperte)

La pasta Esselunga è prodotta in parte da Colussi Group (pasta Agnesi) e in parte da De Matteis

* Dati estratti dalla nostra Wikipedia dei Prodotti. Guarda anche chi produce tutti gli alti prodotti nella Wikipedia e aggiornala con le tue scoperte

COME RICONOSCERE SE LA PASTA E’ DI QUALITA’ – Ma come riconoscere una buona pasta dal punto di vista qualitativo? Leggendo l’etichetta ovviamente!..e guardando anche i valori proteici. Le proteine infatti sono un discreto indicatore per conosce la qualità della pasta e non tutti gli italiani lo sanno che per legge ci devono essere un minimo di 10,5 g di proteine per 100gr di prodotto nella pasta a grano duro….

Maggiore è la quantità di proteine riportata infatti, migliore sarà infatti la qualità della pasta. Il grano duro ha più proteine rispetto al tenero. Questa qualità si trasferisce alla semola e di conseguenza alla pasta. Maggiore è il tenore di proteine nella pasta, maggiore è la sua capacità di formare in cottura una maglia glutinica (una sorta di reticolo che le proteine del glutine formano intorno alle molecole di amido) serrata che riesca a intrappolare l’amido. Le proteine sono responsabili del dente della pasta, l’amido della collosità. Il quantitativo di proteine lo trovate leggendo l’etichetta. Le proteine della semola di grano duro, quindi a contatto con l’acqua durante la fase di formazione dell’impasto, creano un reticolo proteico assai compatto, il glutine, che conferisce alla pasta cotta consistenza ed elasticità e trattiene l’amido, evitando la collosità che è il difetto meno tollerato dal consumatore italiano. Maggiore è la percentuale di proteine nel grano duro e nella semola da esso derivata migliore sarà la consistenza e minore la fuoriuscita di amido durante la cottura. L’ideale è un contenuto proteico che si avvicina o supera il 14%, ma non si trova frequentemente sugli scaffali anche perché è difficoltoso e piuttosto costoso reperire grano duro in grado di assicurare, dopo la sua trasformazione in semola, una tale quantità di proteine nel prodotto finale. Un elevato contenuto proteico consente, pertanto, di avere una pasta che dopo la cottura è consistente ed elastica, prende facilmente il condimento, non si sfalda e, una volta scolata, sarà priva di quella indesiderata patina collosa che la fa ammassare sul piatto.

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