Portare a casa gli avanzi del ristorante in Italia è tabù? Lo avete mai chiesto?
Perché anche coloro che in casa tendono a non buttare via niente riutilizzando tutto, quando sono in un locale/ristorante/pizzeria fanno fatica a chiedere di poter portare via ciò che spesso avanza nel piatto? Vergogna, paura di essere giudicati…Voi che state leggendo chiedetevi sinceramente..perché non chiedete di confezionarvi il cibo che avete pagato e che è avanzato? Eppure in America nessuno si vergogna di chiedere al cameriere la borsina (Doggy bag) e di portare via gli avanzi, visto che sono stati pagati.
Nel 2009, quando venne per la prima volta a Roma, Michelle Obama andò a cena da «Maccheroni», una trattoria vicino al Pantheon. Mangiò un menu di amatriciana, carbonara e lasagne e alla fine del pasto si fece fare il “doggy bag” con gli avanzi.
Anche la popstar Rihanna è stata fotografata mentre usciva da un ristorante di Santa Monica portando sottobraccio una bottiglia di vino iniziata e non finita.
Mi può preparare la Doggy bag per piacere? Questa domanda di rito è talmente diffusa negli Stati Uniti che si è arrivati usare contenitori edibili come quelli di Starbucks.
E dai noi in Europa?
In Inghilterra con Too good to waste si è avviata la più grande campagna per l’uso della doggy bag a livello europeo, nonostante anche da loro l’imbarazzo nel chiedere il contenitori con gli avanzi sia diffuso. I francesi hanno proposto la propria rivisitazione con le Gourmet bag rilasciate dai ristoranti che espongono il logo dell’iniziativa e la Danimarca con la campagna Stop Wasting Food ha messo insieme gruppi di ristoratori che propongono di impacchettare gli avanzi. E l’Italia? Fermo restando che per molti è ancora motivo di vergogna chiedere di portare a casa gli avanzi, qualche iniziativa pro doggy bag inizia ad esserci. A Milano sotto la bandiera de Il buono che avanza, si è formata una rete di ristoranti milanesi che assicurano la “schiscetta” alias doggy bag a fine pranzo o cena.
All’ultimo Expo di Milano 120 ragazzi arrivati da tutta Europa hanno lanciato lo slogan«Don’t Waste Our Future!» (Non sprechiamo il nostro futuro). Si è proposto di rendere obbligatorio il doggy bag, ossia la possibilità di portarsi via gli avanzi, nei ristoranti e nelle mense pubbliche. Insieme a ciò si è chiesto di migliorare l’etichettatura dei prodotti alimentari e usare bottiglie di vetro al posto di quelle di plastica per l’acqua. Permettere ai supermercati di redistribuire i cibi in scadenza. Sono state oltre 50 municipalità e 40 scuole di 7 Paesi europei (Italia, Belgio, Spagna, Portogallo, Cipro, Regno Unito e Francia) riunitisi a Milano per il Forum e hanno elaborato il documento con un processo partecipato che ha coinvolto in primis le giovani generazioni, le scuole e le Università assieme agli Enti locali territoriali (in Italia sono 28 tra Comuni e reti di Comuni le municipalità coinvolte), le associazioni e le Ong impegnate sui temi del diritto al cibo.
E voi avete mai chiesto al locale di portare via il cibo che avete pagato per evitare che venga buttato?