TORINO: BOLLE DI SAPONE BATTERICHE: 2 BIMBI IN OSPEDALE

TORINO NAS SEQUESTRANO 2000 PISTOLE SPARA BOLLE CINESI 

Dagli esami batteriologici dell’acqua contenuta nella pistola sparabolle colonie pericolose di batteri tra cui anche quello della mozzarella blu. La procura apre un’inchiesta e sequestra migliaia di confezioni

Due bambini sono stati ricoverati all’ospedale Regina Margherita di Torino, lo scorso luglio, con febbre alta dopo avere utilizzato una pistola spara-bolle di sapone di produzione cinese. Dagli esami svolti dall’Istituto zooprofilattico del capoluogo piemontese, a cui sono stati inviati campioni, è risultato che l’acqua saponata contiene una grande quantità di batteri patogeni. Il pm Raffaele Guariniello ha aperto un’inchiesta per violazione del codice del consumo. Le pistole sono state ritirate dal mercato. I giocattoli erano stati acquistati in un negozio di una catena danese dove ne sono stati trovati circa 1.000 pezzi. I batteri trovati nell’acqua saponata sono pseudomonas aeruginosa, il batterio della mozzarella blu, lo staffilococcus epidermidis, spenotrophomonas maltophilia, acromobacter specie, acinobacter e acromobacter demitrificans. I due fratelli sono stati curati con antibiotico e cortisone perché con normali farmaci antipiretici la febbre non scendeva. Secondo il pm, che ha segnalato il caso al Ministero della Salute, esiste la possibilità di contagio microbiologico.

NAS DENUNCIANO RESPONSABILE AZIENDA – I carabinieri del Nas di Torino hanno deferito alla magistratura una persona per il caso dei due bambini ricoverati in ospedale dopo aver giocato con una pistola spara-bolle di sapone. Si tratta, secondo quanto si è appreso, di un responsabile della sezione italiana della multinazionale produttrice del giocattolo; il suo nome potrebbe essere presto iscritto nel registro degli indagati. I militari hanno raccolto la denuncia dei genitori dei due bimbi e, dopo una serie di accertamenti, hanno messo sotto sequestro duemila esemplari del prodotto, di cui, in Italia, c’erano due punti vendita a Torino e uno a Milano. Si procede per la violazione del decreto legislativo 54 del 2001 sulla sicurezza dei giocattoli. Ai primi di luglio i carabinieri del Nas di Genova avevano sequestrato a La Spezia, in collaborazione con l’Agenzia delle Dogane, un carico di bolle di sapone provenienti dalla Cina; il giocattolo (di una marca diversa rispetto a quello finito al centro dell’inchiesta torinese) conteneva un batterio resistente agli antibiotici.