Nessuno tocchi l’indicazione dello stabilimento di produzione sull’etichetta dei prodotti
AGGIORNAMENTO 12 Febbraio 2015: Finalmente possiamo dire che sulla petizione attraverso cui stiamo chiedendo di ripristinare in Italia l’obbligo di indicazione in etichetta dello stabilimento produttivo e della necessità di estendere tale obbligo anche in Europa è arrivata anche la posizione favorevole del Ministero dello Sviluppo Economico. Un segnale positivo e incoraggiante. Ora attendiamo i fatti. Posizione dubbia quella di Federalimentare che dice SI ma… LEGGI QUI: http://ioleggoletichetta.it/index.php/2015/02/si-allobbligo-dellindicazione-dello-stabilimento-in-etichetta-ora-912837/
AGGIORNAMENTO 21 Dicembre : Il Ministro dell’Agricoltura Martina il 21 Dicembre ci ha mandato un Tweet in cui dichiara di aver chiesto al Ministero dello Sviluppo Economico e al Ministro Guidi di ripristinare l’obbligo d’indicazione dello stabilimento di produzione in etichetta con modifica decreto da notificare in Ue. Seguiranno sviluppi. La decisione è tutt’altro che scontata, visto che la decisione è in capo al Ministero dello Sviluppo Economico. Attendiamo risposta del Ministro Guidi.
@VitoGulli @etichettiamoci abbiamo chiesto al Mise di ripristinare obbligo indicazione stabilimento con modifica decreto da notificare in Ue
— Maurizio Martina (@maumartina) December 21, 2014
Il Deputato PD Anzaldi il 22 Dicembre ci comunica che “L’Aula della Camera ha approvato con il parere favorevole del governo un ordine del giorno che ho presentato, nell’ambito delle votazioni per la legge di Stabilità, per chiedere di rivedere la norma sulle etichette. “
@etichettiamoci Approvato odg che impegna Governo a confronto entro 30gg per modifica Regolamento no obbligo etichetta Made in italy
— Michele Anzaldi (@Michele_Anzaldi) December 22, 2014
Oltre a continuare a raccogliere le firme dei cittadini (ad oggi oltre 19.000), abbiamo inviato la petizione anche ai marchi della Grande Distribuzione Italiana (Coop, Conad, Selex, Esselunga, Eurospin, Lidl, Sigma, Pam Panorama, Auchan, Carrefour, Crai, Despar, Sisa, Simply, ecc…), per chiedere loro il sostegno e l’impegno a continuare a scrivere sull’etichetta lo stabilimento di produzione e possibilmente anche il nome dei produttori dei loro prodotti Private Label, indipendentemente dall’entrata in vigore del Reg. 1169/2011 che elimina tale obbligo.
Conad è stata la prima azienda della Grande Distribuzione Italiana a sostenere la petizione con la firma dell’Amministratore delegato Francesco Pugliese che dichiara: “Da sempre Conad ha comunicato lo stabilimento di produzione dei prodotti a marchio Conad. Mantenere fede a questo impegno è per noi un atto di lealtà e purezza della relazione con i nostri clienti.” Conad ha inoltre lanciato una campagna stampa informativa sull’argomento:
Conad sostiene nostra petizione "Legge attuale non abbastanza dura e trasparente, noi diciamo chi produce" #Marca2015 pic.twitter.com/HaRerG3u4D
— Io leggo l'etichetta (@etichettiamoci) January 14, 2015
Anche Selex, importante realtà nazionale, Gruppo Distributivo multinsegna proprietario dei Centri Commerciali Famila, A&O, Doc, Alì, C+C che vende prodotti a marchio Selex e Vale con la firma del Direttore Maniele Tasca appoggia la petizione.
A seguire è arrivata anche la firma e il sostegno di Coop Italia con la firma del Direttore Generale Maura Latini che dichiara: “Coop aderisce alla petizione in quanto la trasparenza e l’informazione verso il consumatore sono nostri valori fondanti. Da sempre nome ed indirizzo dei nostri produttori sono sulle etichette dei prodotti a marchio Coop.
E siamo andati oltre: per primi abbiamo messo a disposizione anche le origini delle materie prime usate nei nostri prodotti. E oltre al “dove” è importante il “come”: i consumatori devono sapere non solo i luoghi ma anche le modalità con le quali si produce, quindi la qualità, i controlli, gli impatti ambientali ed anche la garanzia dell’eticità lungo tutta la filiera. “
Unes U2 Supermercati si è impegnata sin da subito a sostenere la nostra petizione difendendo l’indicazione dello stabilimento di produzione. Mario Gasbarrino Amministratore Delegato in prima linea su Twitter ha lanciato anche una campagna sui principali quotidiani nazionali.
RT @mgasbarrino campagna U2supermercato a difesa #madeinitaly @dariodivico @scarci @Clazzati ci piace essere concreti pic.twitter.com/8cTAIEqNCO
— U2 Supermercato (@U2supermercato) December 27, 2014
Simply Market con la firma del Direttore Generale Enrico Capoferri dichiara “Consci dell’importanza della campagna che state promuovendo, vi inviamo la petizione firmata dal nostro Direttore Generale, che attesta il nostro impegno a continuare a scrivere lo stabilimento di produzione sulle etichette dei nostri prodotti a marchio Simply, come segnale di trasparenza nei confronti dei nostri clienti.”
L’Amministratore Delegato Patrick Espasa ha poi certificato l’appoggio e l’impegno anche di Auchan.
Giorgio Santambrogio Amministratore Delegato ha firmato per il gruppo VéGé
Anche LDD Spa proprietaria dell’insegne Discount MD e LD ha aderito.
Pervenuta anche l’adesione dell’Amministratore Delegato Carlo Ricci di IGES SRL, titolare del marchio TODIS.
Pervenuta anche la firma dell’Amministratore Delegato Angelo Pozzi di Eurospin, Discount 100% italiano.
Per Pam Panorama firma Martina Rizzetto Assicurazione e controllo qualità
Stiamo contattando anche diverse aziende produttrici.
Strenuo difensore della trasparenza e della difesa dell’italianità dei prodotti è anche l’Amministratore Delegato di Asdomar Generale Conserve Vito Gulli che ha firmato come primo produttore italiano la petizione.
Tra i produttori di tonno hanno firmato anche Nino Castigione srl e Callipo Conserve.
Giunte anche le firme di Caffè Vergnano, Pedon spa, Sterilgarda spa, Amica Chips Spa, F.lli Polli, Grano Armando Spa.
Granarolo spa ha fatto pervenire la sua adesione con la firma del Responsabile della Qualità Angelo Zambrini.
Anche Conserve Italia azienda italiana proprietaria di marchi come Valfrutta, Cirio, Yoga, Derby Blue sostiene la nostra battaglia con la firma del Direttore Generale Angel Sanchez.
Angel Sanchez #ConserveItalia(@PassioneCirio @Valfrutta)è con noi firma x OBBLIGOstabilimento http://t.co/i1g06VkN4p pic.twitter.com/1bsV3NV4y5
— Io leggo l'etichetta (@etichettiamoci) January 21, 2015
Anche il Consorzio Latte Maremma ha aderito alla nostra petizione con la firma del Presidente Fabrizio Tistarelli che dichiara: “E’ nostra convinzione che l’eccellenza agroalimentare italiana si garantisca unicamente con una corretta informazione e con la comprensione della sua unicità. Per questo – nonostante le nuove disposizioni europee – abbiamo deciso di proseguire nel percorso già intrapreso e, ancora oggi, le nostre etichette rispondono ai criteri di correttezza e trasparenza che vorremmo trovare in tutti i prodotti; essendo, a nostra volta, consumatori.”
Man mano aggiorneremo l’elenco dei marchi che sostengono la petizione ed eventuali loro contributi e risposte. Se anche aziende produttrici, che per ovvie ragioni non riusciamo a contattare una per una, volessero sostenere la petizione possono scaricare il file doc e compilarlo rimandandolo possibilmente in pdf firmato e timbrato all’indirizzo info@ioleggoletichetta.it . I cittadini consumatori possono continuare a firmare con le consuete modalità, online alla seguente pagina. Entro qualche giorno spediremo all’attenzione del Governo Italiano, del Ministero delle Politiche Agricole e al Parlamento Europeo il seguente testo, continuando comunque a raccogliere firme e adesioni.
SCARICA E FIRMA
FILE DOC SE SEI UN’AZIENDA DELLA GRANDE DISTRIBUZIONE
FILE DOC SE SEI UN’AZIENDA PRODUTTRICE
_________
Al Governo Italiano
Al Ministero delle Politiche Agricole
Al Parlamento Europeo
Oltre 15.000 consumatori hanno firmato la petizione “Nessuno tocchi l’indicazione dello stabilimento di produzione” che chiede di mantenere in Italia ed estendere in Europa a livello normativo l’obbligo in etichetta dell’indicazione dello stabilimento di produzione, informazione fondamentale per capire chi produce un determinato prodotto.
Fino ad oggi in Italia grazie al D.lgs.109/1992 l’indicazione sull’etichetta dell’indirizzo della sede dello stabilimento di produzione è stata obbligatoria. Dal 13 Dicembre 2014 però a causa del regolamento europeo 1169/2011 l’indicazione rischia di scomparire non essendo considerata più obbligatoria. In Europea e sulle etichette dei prodotti venduti in Italia e provenienti dal resto d’Europa avviene già e chiediamo che questo vuoto normativo venga sanato, estendendo tale obbligo anche in Europa, e continuando a prevederlo anche in Italia.
Il primo tassello a favore della tracciabilità è conoscere lo stabilimento di produzione dove vengono fabbricati i prodotti ed elaborate le materie prime. Il regolamento europeo che entrerà in vigore il 13 Dicembre 2014 ad eccezione di carni e latticini su cui è previsto il codice sanitario (che è comunque un numero che identifica lo stabilimento di produzione e non un testo immediatamente leggibile dal consumatore) stabilisce che basta in etichetta solo l’indicazione del marchio che identifica il responsabile legale di ciò che si vende. Troppo poco. Le due informazioni stabilimento di produzione e responsabile legale sono due informazioni entrambe necessarie e complementari, ma non sono equivalenti. Qual è la motivazione che ha portato il legislatore europeo a non ritenere fondamentale far conoscere al consumatore la fabbrica in cui è elaborato un prodotto finito?
Pensate che conoscere dall’etichetta il responsabile legale e il solo Paese in cui è fabbricato un prodotto è un’informazione sufficientemente trasparente per il consumatore per consentirgli di conoscere chi ha realmente fabbricato un prodotto? La risposta per noi è no. L’informazione obbligatoria testuale e non solo numerica come su carni e latticini che identifica lo stabilimento di produzione è fondamentale per tutelare il MADE IN ITALY che troppo spesso è vittima di truffe internazionali.
Eppure la necessità di avere sull’etichetta l’indicazione testuale PAESE, VIA E NUMERO CIVICO dello stabilimento di produzione non è solo un’esigenza percepita in Italia. Un consumatore inglese già qualche anno fa su un suo blog (1) scriveva “It’s a mystery to me why these licence numbers aren’t made more accessible to the public. Don’t we have a right to know who produced our food? “ “E’ un mistero per me capire perché questi numeri (del codice sanitario) non siano più accessibili al pubblico. Non abbiamo forse il diritto di conoscere chi produce il nostro cibo? ”
Allora perché togliere anche in Italia ciò che invece era un’informazione utile e non impegnarsi invece affinché venga estesa anche in Europa?
Riteniamo che sia la trasparenza la leva su cui devono puntare le aziende e le istituzioni, perché chi arriverà a sposare questa visione del commercio e del rapporto con i consumatori sarà anche chi genererà profitti e rilancerà l’economia. La comunità di oltre 100.000 consumatori che seguono Ioleggoletichetta è nata grazie all’indicazione dello stabilimento di produzione in etichetta che consente di conoscere il nome della ditta che produce un determinato prodotto. Tale partecipazione riteniamo sia un motivo più che valido per impegnarsi affinché venga data la giusta importanza a questa informazione necessaria per i consumatori, rendendola pertanto obbligatoria.
– Chiediamo al Governo Italiano di impegnarsi affinché l’obbligo di indicare in maniera testuale l’indicazione dello stabilimento di produzione rimanga.
– Chiediamo al Parlamento Europeo che l’obbligo nell’indicare lo stabilimento di produzione in etichetta venga esteso e integrato nel Reg. 1169/2011. Chiediamo che il bollo sanitario come identificativo numerico sia esteso non solo su carni e latticini ma anche su tutte le altre categorie di prodotto insieme all’informazione testuale caratterizzata da PAESE, CITTA’, VIA E NUMERO CIVICO che identifica lo stabilimento di produzione.
Hanno scelto di appoggiare questa petizione anche i seguenti marchi della Grande Distribuzione Organizzata Italiana che si impegnano a continuare a scrivere sull’etichetta lo stabilimento di produzione e possibilmente anche il nome dei produttori dei loro prodotti Private Label.
CONAD – Francesco Pugliese – Amministratore Delegato
COOP – Maura Latini – Direttore Generale
SELEX – Maniele Tasca – Direttore Generale
UNES SUPERMERCATI U2 – Mario Gasbarrino – Amministratore Delegato
CONSORZIO CORALIS – Eleonora Graffione – Presidente
AUCHAN – Patrick Espasa Amministratore Delegato
SIMPLY MARKET – Enrico Capoferri – Direttore Generale
EUROSPIN – Firma di Angelo Pozzi
VE’GE’ – Giorgio Santambrogio – Amministratore Delegato
LDD SPA – MD e LD Discount
IGES SRL – Carlo Ricci Amministratore Delegato Todis
PAM PANORAMA – Martina Rizzetto Responsabile Qualità
Hanno scelto di appoggiare questa petizione anche le seguenti Aziende produttrici:
GENERALE CONSERVE: Vito Gulli – Amministratore Delegato
AMICA CHIPS SPA – Michele Abruzzi – Responsabile Qualità
STERILGARDA SPA – Fernando Sarzi – Amministratore Delegato
GRANAROLO SPA – Angelo Stavro Zambrini – Direttore Qualità
CONSERVE ITALIA – Angel Sanchez – Direttore Generale
FRATELLI POLLI – Andrea Ciambellotti – Direttore Amministrativo
CONSORZIO LATTE MAREMMA – Presidente Fabrizio Tistarelli
LA GOCCIA D’ORO – Accursio Alagna – Direttore
Raffaele Brogna – www.ioleggoletichetta.it
Petizione ed elenco firmatari:
Attendiamo le firme degli altri marchi della GDO:
ESSELUNGA – in attesa di risposta
CARREFOUR – in attesa di risposta
LIDL – in attesa di risposta
SISA – in attesa di risposta
SOGEGROSS – in attesa di risposta ufficiale di sostegno
PENNY MARKET – in attesa di risposta
SIGMA – in attesa di risposta
CRAI SECOM – in attesa di risposta
AGORA’ NETWORK – in attesa di risposta
CONSORZIO C3 – in attesa di risposta
GABRIELLI GRUPPO SUN – in attesa di risposta
IL GIGANTE – in attesa di risposta
DISCOUNT DPIU – in attesa di risposta
EKOM – in attesa di risposta
Tuodi spa – in attesa di risposta
Attendiamo risposta anche dalle seguenti aziende produttrici:
Ferrarini – in attesa di risposta
Mutti – in attesa di risposta
Pastificio Garofalo – in attesa di risposta
Alce Nero – in attesa di risposta
Mila – in attesa di risposta
Vipiteno – in attesa di risposta
Divella – in attesa di risposta
Rummo – in attesa di risposta
De Cecco – in attesa di risposta
Del Verde – in attesa di risposta
Curti Riso – in attesa di risposta
Scotti – in attesa di risposta
Vicenzi Biscotti – in attesa di risposta
Crastan – in attesa di risposta
Sammontana – in attesa di risposta
Molino Nicoli – in attesa di risposta
Colussi – in attesa di risposta
Galbusera – in attesa di risposta
Balocco – in attesa di risposta
Paluani – in attesa di risposta
Formec Biffi – in attesa di risposta
Fruttagel – in attesa di risposta
Pata – in attesa di risposta
Bauli – in attesa di risposta
Orogel – in attesa di risposta
Grandi salumifici italiani – in attesa di risposta
Fiorentini alimentari – – in attesa di risposta
Farchioni olii – in attesa di risposta
Grissin Bon – in attesa di risposta
Pizzoli – in attesa di risposta
La Doria – in attesa di risposta
Rigoni di Asiago – in attesa di risposta
Pastificio Rana – in attesa di risposta
Zuegg – in attesa di risposta
Citterio – in attesa di risposta
Ferrari Formaggi spa – in attesa di risposta
Centrale Latte Brescia – in attesa di risposta
Coelsanus – in attesa di risposta
Italkali – in attesa di risposta
Molino Chiavazza – in attesa di risposta
Eridania – in attesa di risposta
Aia – in attesa di risposta
Maffei – in attesa di risposta
Monini spa – in attesa di risposta
Maina Panettoni – in attesa di risposta
Igor – in attesa di risposta
Granoro – in attesa di risposta
Elah Doufur – in attesa di risposta
Dolfin – in attesa di risposta
Spumador – in attesa di risposta
Melegatti – in attesa di risposta
Majani – in attesa di risposta
Fabbri – in attesa di risposta
Birra Castello – in attesa di risposta
Dino Corsini – in attesa di risposta
Bustaffa – in attesa di risposta
Centrale del latte di Roma – in attesa di risposta
F.lli Del Giudice – in attesa di risposta
Saicaf caffè – in attesa di risposta
Gimoka – in attesa di risposta
Pellini – in attesa di risposta